BECCO D'ARGENTO (Lonchura cantas)

LUNGHEZZA CM 11 di cui 4 SPETTANTI ALLA CODA

HABITAT: NORD AFRICA

Questo uccello, la cui denominazione scientifica deriva dal caratteristico canto sommesso e prolungato, vive in zone di campagna semidesertica, nelle parterie verdeggianti di acacie spinose, nelle savane, nelle vicinanze di colture cerealicole, tutte aree relativamente aride. Peculiare di questo estrildide è l'abitudine di conservare per qualche tempo, senza ingerirla, una riserva di acqua nel gozzo: tale piccola scorta viene prontamente rigurgitata se l'animale si sente in pericolo. Si nutre principalmente di erbe spontanee, saltuariamente di piccoli insetti e larve. Il comportamento mite e socievole consente di avvicinarlo nel suo ambiente naturale. La posizione di questo uccellino è piuttosto eretta, con una forma decisamente affusolata ben raccordata con la coda lanceolata. La testa proporzionata supporta un grosso becco grigio argento. Il colore è molto sobrio, caratterizzato da sfumature senza particolari contrasti. Nell'insieme è marrone chiaro, ruggine su testa e collo, bruno sul dorso. Le parti inferiori si presentano biancastre, sfumate di feomelanina.

Alimentazione

Anche se all'occorrrenza con il robusto becco riesce a sgusciare semi piuttosto grossi, la sua preferenza va ad un0alimentazione a base di graminacee di piccole dimensioni. Per lui è ottimale un miscuglio con 60% di panìco, 20% di miglio bianco, 10% miglio giallo, 10% miglio giapponese, un pizzico di niger e uno di avena; a parte si può offrire un contenitore con della scagliola, tra l'altro non sempre gradita. Qualche spiga di panìco e di tanto in tanto un misurino di pastone secco, completeranno una dieta in grado di mantenerlo in perfetta salute.

Riproduzione

La riproduzione, sia in gabbia che in voliera, presenta qualche problema. Il principale è insito nell'assoluta assenza di dimorfismo sessuale, aggravato dalla maggiore presenza di soggetti di sesso maschile tra le popolazioni domestiche. Il sistema di sessaggio più sicuro è quello di guardare i maschi che cantano. Si tratta proprio di guardare, in quanto il sommesso canto amoroso è sicuramente più visibile che udibile emesso a becco chiuso, con la gola gonfia e vibrante mentre il soggetto, in posizione eretta, si protende verso la femmina. Il Becco d'Argento può essere benissimo allevato in colonia. La deposizione avviene nelle comuni cassette chiuse per esotucum adatte sono quelle di dimensioni più piccole. Il periodo migliore per la riproduzione va da ottobre ad aprile. Le uova, da quattro a sette, sono più piccole di quelle di un Diamante mandarino, sono di colore bianco e caratterizzate da una forma piuttosto rotonda. L'allevamento senza ausilio di balie si presenta problematico. I piccoli sono molto scuri, quasi neri con una apertura del becco ben evidenziata da un contorno bianco candido, enorme rispetto alla mole dell'uccellino; inoltre, nel richiedere il cibo, emettono un verso particolarmente sgraziato.Tutto questo spaventa i Passeri del Giappone, che sovente abbandonano la nidiata qualche giorno dopo la nascita. La soluzione del problema sta nel formare coppie di balie giovani che gin dalla prima cova abbiano allevato esclusivamente Becchi d'Argento.

Mutazioni allevate da Giuseppe Campo:

BECCO D'ARGENTO PHAEO

BECCO D'ARGENTO PHAEO VENTRE SCURO

BECCO D'ARGENTO ANCE VENTRE SCURO

BECCO D'ARGENTO ANCESTRALE

BECCO D'ARGENTO CREMA-INO

Articolo tratto da: Gli Estrildidi vol 1 - Lucarini - De Flavis - De Angelis - Edizioni FOI

Allevamento